Wednesday 31 October 2012

Ravioli con... zucca e ricotta :) / Ravioli z... dynią i ricottą :)

Polska wersja

Sì, sì, lo so, Vi sto annoiando... ma la zucca non perdona :) Del resto è lei la regina dell'autunno... E quindi questa volta mi sono divertita a fare i ravioli con la zucca... In realtà è la prima volta che ho fatto la pasta all'uovo. Ho fatto altre volte le tagliatelle, ma la pasta all'uovo mai... Per la prima volta penso sia andata bene, anche se ho qualche appunto per il futuro... :) e poi, queste uova comprate non hanno nessun colore! Ma non dovrebbe essere più gialla la pasta con tre uova? 


INGREDIENTI per la pasta:
  • 300 g di farina
  • 3 uova (non fredde dal frigo)
  • sale
INGREDIENTI per il ripieno e il condimento:
  • 400 g di zucca 
  • 125 g ricotta 
  • semi di zucca tostati 
  • burro 
  • parmigiano
 

Innanzitutto ho preparato la polpa di zucca: ho cotto la zucca tagliata a pezzettini con un mestolo d'acqua (in alternativa si può cuocere al forno al cartoccio) e una volta cotta, l'ho schiacciata con la forchetta. Dopo ho unito la polpa di zucca alla ricotta. Potete condire il ripieno a piacere, p.es. con la noce moscata, il pepe ecc. Io ho voluto lasciarlo più semplice possibile per non coprire il sapore della zucca che è già delicato... o sarò io che con questo raffreddore non sento nulla...?

Ho setacciato la farina a fontana, ho creato una fossa al centro e ci ho versato le uova sbattute e un pizzico di sale. Ho impastato il tutto per ca. 15-20 minuti. Ho fatto riposare la pasta per ca. 15 minuti (forse un po' poco?) e poi ho steso delle sfoglie con la macchina per pasta. Per ritagliare i ravioli ho usato la forma che vedete nella foto in basso. Mi sembra che in questo modo i ravioli siano venuti più pieni, ma forse è più facile ritagliarli con la rotella o con lo stampo. La forma va cosparsa di farina, altrimenti diventa difficile togliere i ravioli.


Ho cotto i ravioli nell'acqua salata per pochissimi minuti, finché non sono venuti a galla e li ho serviti con un po' di burro, il parmigiano grattugiato e i semi di zucca tostati.

Per fare la pasta ho usato la farina per la pasta fatta in casa, ma la prossima volta userò la normalissima farina 00, perché con questo mix la pasta viene un po' troppo al dente. Secondo me va bene per la pasta tipo spaghetti, fettuccine o la pasta corta, ma i ravioli dovrebbero essere un po' più morbidi. Poi, un altro appunto per il futuro: far riposare la pasta per più tempo. Ho visto che alcuni consigliano di farla riposare perfino per 1 ora...

Ecco le foto di work in progress:  

 

 

Con questa ricetta partecipo al contest "Zucche alla riscossa":


Tuesday 30 October 2012

Pane con la zucca / Chleb z dynią

Polska wersja

Eh sì, abbiate pazienza, devo consumare la zucca... :) Del resto, si dice sempre che bisogna mangiare la frutta e verdura di stagione... Questa volta Vi propongo il pane con la zucca. Confesso subito che ho usato il lievito di birra e non la pasta madre che serve per fare il VERO pane... sto ancora maturando la decisione di rifare la pasta madre per fare il pane "come si deve"... l'ultima pasta madre è morta dopo essere stata abbandonata per troppo tempo... Comunque, anche se con il lievito di birra, questo pane è venuto molto morbido e ben lievitato, quindi provatelo!



INGREDIENTI:
  • 500 g farina 0
  • 350 g manitoba
  • 500 g di zucca fresca
  • 1 cubetto di lievito di birra
  • 100 ml d'acqua tiepida
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • ca. 1 cucchiaino da caffè di sale
  • una manciata di semi di zucca

Ho tagliato la zucca a dadini e l'ho stufata con un mestolo d'acqua a fuoco basso. Dopo ho scolato la zucca e l'ho schiacciata con la forchetta. Questa volta ho preferito non usare il minipimer, perché la purea sarebbe stata troppo acquosa (tipo vellutata) e secondo me per il pane era meglio usare la purea un po' più "grossolana". 

Ho stemperato il lievito di birra con 2-3 cucchiai d'acqua e lo zucchero e l'ho lasciato "lavorare" in un posto caldo. Ho setacciato le due farine e ci ho versato il lievito, ho mescolato con un cucchiaio di legno. Ho aggiunto la purea di zucca, il resto d'acqua e il sale. In base alla consistenza dell'impasto potrebbe essere necessario aggiungere un po' di farina o un po' d'acqua. Impastate finché l'impasto non diventi liscio. Se l'impasto continua ad attaccarsi alle mani, potete aggiungere un filo d'olio e poi continuate a lavorarlo. Lasciate riposare coperto con un canovaccio finché non triplica il proprio volume.


Quando l'impasto è lievitato, incorporateci i semi di zucca. Impastate richiudendo l'impasto a libro più volte per far distribuire i semi. Poi formate una pagnotta e lasciatela riposare per ca. 30 minuti. Intanto preriscaldate il forno a 200°C. Trasferite la pagnotta su una placca ricoperta di carta da forno (certo, sarebbe ancora meglio la pietra refrattaria) e infornate per ca. 30 minuti. Io ho praticato anche dei tagli che hanno sì una funzione estetica, ma servono anche per non far rompere la scorza durante la cottura.

Dopo la cottura lasciate raffreddare il pane su una griglia e... cercate di resistere a non assaggiarlo :)


Il pane ha la scorza croccante, ma dentro è morbido grazie all'uso della manitoba. Potete anche sostituirla con la farina normale o magari con la farina integrale. Si potrebbe anche sostituire una parte della farina con della crusca... mi sa che la prossima volta farò così... perché io non ce la faccio proprio a fare una cosa due volte nello stesso modo... anche questa è un'eredità di mia nonna Irena come l'abitudine di comprare vestiti finché l'armadio non scoppi (quello di mia nonna non si chiude neanche), quella di fare tante (troppe) cose tutte insieme e di parlare troppo e troppo ad alta voce...  :))) 


 Con questa ricetta partecipo alla sfida "Zucche alla riscossa" di Tiziana e Alessia:


Wednesday 24 October 2012

Gli Involtini di verza autunnali / Jesienne gołąbki


Ieri sono tornata a casa come al solito verso le 19.00 e senza neanche cambiarmi i vestiti mi sono messa all'opera... (almeno le mani le ho lavate :))) In frigo c'era la verza dall'aspetto un po' triste... nell'armadietto il grano saraceno comprato qualche tempo fa al negozio polacco... nel congelatore un paio di salsicce... e poi avevo in mente la sfida dei piatti marroni... Mi chiedo "Faccio in tempo a fare i gołąbki prima che la famiglia inizi a reclamare la cena? E poi, faccio in tempo a fare le foto?"... non lo so, ma ci provo...

Allora mi tuffo nei preparativi, con una mano mescolo il grano, con l'altra lavo la verza, con l'altra stiro lo strofinaccio per il "set"... no, scusate, ne ho solo due di mani... purtroppo... allora mentre il grano cuoce vado su a prendere il rosmarino, poi mi vado a cambiare (non ce la faccio più con questa camicia), metto "in mezzo" pure il soft box e le luci, avvolgo, condisco, inforno e... Sono le 21.00, gli involtini sono pronti, le foto fatte, la cucina sotto sopra (ma per fortuna non spetta a me sistemare :P)... beh, direi che è andata bene...   


INGREDIENTI per 16 involtini:
  • 16 foglie di verza
  • 200 g grano saraceno
  • 2 salsicce
  • ca. 300 g funghi (vanno bene anche surgelati o secchi)
  • 1 cipolla
  • 1 cucchiaio di burro
  • olio evo
  • rosmarino
  • sale q.b.
  • 1 cucchiaio di farina

Per prima cosa ho cotto il grano saraceno nell'acqua salata per ca. 20 minuti. Nell'acqua di cottura del grano ho sbollentato anche le salsicce (ma potete anche aggiungerle crude senza pelle). In questo modo ho ottenuto una specie di brodo che ho usato poi per fare la salsa. Mentre il grano cuoceva, ho lavato le foglie di verza e ho eliminato la parte centrale più dura delle foglie. Ho sbollentato le foglie di verza per ca. 5 minuti, dopodiché le ho lasciate gocciolare in un colapasta.

Ho tritato la cipolla e ne ho soffritto 3/4 con un filo d'olio, ho aggiunto ca. 200 g di funghi, ho salato e gli ho fatti cuocere per ca. 10 minuti. Dopo ho aggiunto la salsiccia tagliata a pezzettini e qualche fogliolina di rosmarino; ho continuato la cottura finché la salsiccia non era pronta. A questo punto ho unito i funghi con la salsiccia con il grano saraceno precedentemente sgocciolato. Ho aggiustato di sale e ho mescolato il tutto. 


Ho preparato gli involtini con la verza e il ripieno. Per ogni involtino ho messo ca. 2 cucchiai di ripieno. Ho imburrato leggermente la teglia e ho sistemato gli involtini. Ho messo qualche pezzettino di burro sopra gli involtini e gli ho infornati per ca. 35-40 minuti a 180°C. 

Mentre gli involtini erano al forno, ho soffritto la cipolla tritata e i funghi rimasti (ca. 100 g). Quando i funghi erano cotti, ci ho versato due mestoli di brodo delle salsicce. Intanto in una tazza ho preparato un addensante mischiando un mestolo di brodo con un cucchiaio di farina. Ho girato bene e ho versato il preparato nella salsa di funghi attraverso un colino (così non si creano grumi). Ho abbassato il fuoco e ho continuato la cottura girando sempre. Alla fine ho aggiustato la salsa di sale e di pepe... Ho servito gli involtini con la salsa. Beh, è stata lunga, ma ce l'abbiamo fatta! Buon appetito!


E adesso una nota di "cultura generale", gli involtini di verza sono un piatto tipico polacco. Normalmente si fanno con la verza bianca dalle foglie lisce che in Italia viene chiamata crauti e con il ripieno di riso e carne macinata. Gli involtini preparati in questo modo si chiamano "gołąbki" (letteralmente: i piccioncini, non chiedetemi perché) e si servono con la salsa di pomodoro, quindi se andate in Polonia e Vi propongono i "piccioncini", niente paura! :)

Con questa ricetta preparata al volo partecipo alla sfida Brown like Autumn:

Monday 22 October 2012

Muffins con la zucca / Muffiny z dynią


Polska wersja

Le zucche mi piacciono soprattutto per il loro aspetto, la forma, il colore e poi per l'associazione all'autunno che (come già sapete) mi piace molto :)... certo, sono anche buonissime e molto versatili, ma per me sono soprattutto belle! :) Infatti in questo periodo ho la testa piena di... zucche... :) di pezza, di vecchi calzini, di feltro, di spago e poi di marzapane... Almeno quelle di marzapane sono fatte e finite, perché tutte le altre per il momento fanno parte delle "opere incompiute"... per mancanza di qualche elemento essenziale (feltro arancione!) o per la solita mancanza di tempo...


Ma parliamo delle cose serie: i muffins con la zucca. L'intenzione è di: sfruttare la zucca di quasi quattro chili che ho comprato, usare le mini zucchette di marzapane e mangiare qualcosa di dolce facendo finta che non è affatto calorica, perché in fin dei conti la farina integrale c'è, invece del burro abbiamo l'olio vegetale (quello sano :)), poi abbiamo lo zucchero di canna invece dello zucchero bianco e ovviamente la zucca... Tutta salute! Poi abbiamo anche limitato i danni sostituendo una parte della panna con il formaggio fresco spalmabile...  meglio di così... :)

INGREDIENTI per 12 muffins:
  • 200 g farina 00
  • 80 g di farina integrale
  • 200 g polpa di zucca
  • 1 uovo
  • 70 g zucchero di canna
  • 1 cucchiaio di lievito per dolci
  • 60 g olio di semi 
  • 150 ml latte
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere (facoltativo)

Per ottenere la polpa di zucca ho fatto cuocere ca. 500 g di zucca tagliata a pezzettini con pochissima acqua (ca. 100 ml), ma si potrebbe anche cuocere la zucca al cartoccio al forno. Ho fatto gocciolare la zucca in un colino e quando si è raffreddata l'ho frullata con il minipimer.

Ho setacciato le farine e le ho mischiate con gli altri ingredienti secchi. Ho mescolato tutto con un cucchiaio di legno. Ho incorporato la zucca, l'uovo, l'olio e un po' di latte. Con il frullatore elettrico ho amalgamato bene tutti gli ingredienti e ho aggiunto altro latte. Non ho usato subito tutto il latte previsto nella ricetta per poter controllare meglio la densità dell'impasto che dipende anche dalla consistenza della polpa di zucca. 


Ho inserito i pirottini negli stampi per muffins e gli ho riempiti quasi fino all'orlo. Al solito nelle ricette si consiglia di riempire solo 3/4 degli stampi, ma volevo che i muffins venissero più alti. Ho infornato a 180° C per ca. 25 minuti.  

INGREDIENTI per la decorazione:
  • 125 ml di panna fresca
  • 125 g Philadelphia
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo
  • zucche di marzapane 

Ho montato la panna con lo zucchero a velo e ho incorporato la Philadelphia. Ho decorato i muffins con la crema usando la siringa da pasticcere. Alla fine ho decorato i muffins con le zucche di marzapane preparate prima. Troverete qui la ricetta per il marzapane, invece per la preparazione delle zucche Vi rimando a questo tutorial. Io ho ritagliato le foglie con un coltello e per ricreare le venature delle foglie ho usato uno stuzzicadenti. Ho anche usato la glassa in spray per lucidare le zucche.   


Queste sono le zucche di marzapane appena fatte... :) Mi sono molto divertita a creare queste zucche, ma la prossima volta userò i coloranti in gel o in polvere perché i coloranti liquidi rendono il marzapane più appiccicoso.

  


Questa ricetta partecipa al contest "Muffin e Cupcake" di Morena:


e al contest "Dolcetto o scherzetto" di Barbara:


e infine, perché no, anche al contest "This is Halloween" di Belinda e Manuela:


Eh sì, ho scoperto da poco l'esistenza dei contest :)))

Marzapane / Marcepan

Polska wersja

Ho sempre associato il marzapane al Natale e alle "Marzipankartoffeln" che mangiavo ogni volta che andavamo in Germania per vedere i mercatini dell'Avvento. Certo, da allora è passato qualche annetto... quindi è arrivato il momento di usare il marzapane anche per altri scopi, diciamo più estetici... 


Ma per il momento soffermiamoci sulla ricetta base di marzapane. In tante ricette che ho trovato c'è l'albume, ma volevo evitarlo per far durare il marzapane più a lungo e anche per una certa diffidenza verso le uova crude... soprattutto quelle comprate al supermercato. In questa ricetta l'albume è sostituito con l'acqua.  

INGREDIENTI:
  • 125 g farina di mandorle
  • 125 g zucchero a velo
  • acqua (ca. 2 cucchiai)
  • essenza di mandorle

Mescolate la farina di mandorle con lo zucchero e velo e aggiungete qualche goccia di essenza di mandorle. In alternativa si può usare anche l'acqua di fiori d'arancio o un'altra essenza. Aggiungete un cucchiaio d'acqua e mescolate con un cucchiaio di legno. A questo punto il marzapane dovrebbe cominciare a formare i grumi. Aggiungete altra acqua e cominciate ad impastare. Il marzapane è pronto quando è liscio, omogeneo e non si attacca alle mani. Avvolgetelo nella pellicola, perché non si secchi.  


Visto che non c'è l'albume, il marzapane può essere conservato anche per più tempo. Io ho anche usato l'acqua bollita e raffreddata, perché così dovrebbe durare di più. Per quanto riguarda la farina di mandorle, ho usato quella comprata, perché mi sembra più fine, ma si può anche farla a casa.

Possiamo colorare il marzapane con dei coloranti alimentari e usarlo per decorare le torte o altri dolci... a breve Vi farò vedere a che cosa mi è servito il marzapane :)

Tuesday 16 October 2012

Angelica salata / Ciasto "Angelica" na słono

Polska wersja

Quest'estate stavo cercando qualche idea per qualcosa da portare in spiaggia e ho trovato questa ricetta per l'angelica salata. Non sono mai riuscita a portarla al mare, ma l'ho già fatta qualche volta a casa e ha sempre riscosso successo... Sabato ho invitato degli amici per la serata della pizza, ma ho fatto questa "torta salata" invece del pane per accompagnare l'antipasto... beh, la pizza è avanzata, ma l'angelica è sparita in un attimo... :)



Come ripieno ho usato gli ultimi peperoni del mio orto, mezza cipolla rossa (sempre dell'orto :)), i pomodorini secchi e la caciotta, ma chiaramente potete sbizzarrirvi con gli ingredienti che più vi piacciono. Un grande vantaggio di questa ricetta è l'utilizzo della manitoba che rende l'impasto davvero soffice. Per impastare l'angelica ho usato la macchina del pane (che bella invenzione!), quindi ci ho messo pochissimo: in 1 ora e 20 minuti avevo già l'impasto pronto e lievitato...  


Ma passiamo alla ricetta. 

INGREDIENTI:
  • 200 g farina 00
  • 200 g manitoba
  • 25 g lievito di birra
  • 180 ml latte tiepido
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 2 cucchiai d'olio evo
  • sale q.b.
  • verdure a piacere

Come ho fatto? Ho "buttato" tutti gli ingredienti nella macchina del pane, scelto il programma "pasta lievitata" e via! :) Ma al solito con gli impasti lievitati procedo così: in una tazza da colazione stempero il lievito di birra in ca. 100 ml di latte tepido; ci aggiungo mezzo cucchiaino di zucchero e lo faccio sciogliere. Lascio riposare il lievito in un posto caldo finché non arriva al bordo della tazza. Intanto, mentre il lievito "lavora", setaccio le farine. Verso il lievito sulle farine, aggiungo il resto di latte e di zucchero e l'uovo. Mescolo il tutto con un cucchiaio di legno. A questo punto l'impasto è grumoso. Aggiungo il sale, rovescio l'impasto sul piano e lo lavoro finché non diventa omogeneo. Verso sopra un filo d'olio alla volta e continuo ad impastare. Ne aggiungo altro solo quando l'olio versato prima si è assorbito. Quando l'impasto diventa liscio e non si attacca più alle mani, cospargo un'insalatiera di farina e ci sistemo l'impasto. Copro con un canovaccio pulito e lascio riposare in un luogo caldo finché non triplica il volume.


Dopo che l'impasto è lievitato, l'ho rovesciato sulla spianatoia e l'ho steso per ottenere un rettangolo. Ho cosparso l'impasto con le verdure tagliate a tocchetti (peperoni, pomodorini secchi, cipolle rosse) e il formaggio e l'ho arrotolato cercando di chiuderlo bene. Ho tagliato il rotolo a metà secondo la lunghezza e ho avvolto le due parti formando una treccia. Ho disposto la treccia in una teglia per ciambellone imburrata e l'ho infornata per ca. 30 minuti a 180°C. Se avete preriscaldato il forno, potete fare la prova dello stuzzicadenti già dopo 20-25 minuti. Buon appetito!

Saturday 13 October 2012

"Racuszki" cioè le frittelle con le mele


Polska wersja

I "racuchy" o "racuszki" sono una merenda tipica polacca... a parte le crêpes con la marmellata, si intende... :) Quando ero piccola mia nonna faceva i "racuszki" per accompagnare il tè o caffè pomeridiano quando in casa non c'era niente di dolce... 

L'unico ingrediente che potrebbe essere difficile da trovare è il latte fermentato, ma si può usare anche il kefir o il latte normale. Il latte fermentato è una cosa tipica polacca che si ottiene lasciando il latte fresco (crudo!) a temperatura ambiente per 2-3 giorni. Il latte fermentato ha il sapore di yogurt e quindi dà a queste frittelle un sapore leggermente aspro. Potete trovarlo nei negozi con il cibo biologico (p.es NaturaSì) e in alcuni discount (Tuodì).


INGREDIENTI:
  • 200 g di farina 00
  • 200 ml di latte fermentato o kefir
  • 2 uova
  • 2 mele
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di zucchero a velo
  • 1 pizzico di sale
  • olio per friggere
  • zucchero a velo per decorare

Ho sbucciato e tagliato a pezzettini le mele. Ho diviso i bianchi e i tuorli, ho montato i bianchi a neve con un pizzico di sale e ho frullato i tuorli con lo zucchero a velo. Ho mischiato il lievito per i dolci con la farina e l'ho unita ai tuorli. A questo punto l'impasto è abbastanza denso. Ho aggiunto i pezzettini di mele e i bianchi montati. Ho amalgamato delicatamente l'impasto usando un cucchiaio. 

In una padella ho riscaldato ca. due dita d'olio per friggere e ho fritto i "racuszki". La quantità d'impasto per una singola frittella dipende da quanto le vogliamo grandi. Nel mio caso ogni "racuszek" corrisponde ad un cucchiaio grande (da portata) d'impasto. 


Ho servito i "racuszki" ancora caldi spolverati bene con lo zucchero a velo, ma si possono mangiare anche con la panna montata, con la panna acida o con il gelato alla vaniglia...    

Tuesday 9 October 2012

La cucina polacca / Kuchnia polska


W tym poście chciałam przybliżyć moim włoskim czytelnikom kuchnię polską, której z reguły nie znają albo którą kojarzą tylko z kiszoną kapustą… Wydaje mi się, że nie ma sensu tłumaczyć całego posta na polski, bo każdy Polak wie z czego składa się polski obiad… :)

Mam zamiar napisać też podobny post o kuchni włoskiej po polsku…

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Per ovvi motivi i miei post fanno spesso riferimento ai piatti tipici del mio paese. Ho pensato per questo che ai miei amici italiani potrebbe servire una breve descrizione della cucina polacca per farsi un'idea e per sfatare (o confermare) alcuni miti... In effetti quando sono in Italia mi sento un po' "l'ambasciatrice" :) della cucina polacca, invece quando vado in Polonia mi trovo spesso a dover rispondere alle domande sulla cucina italiana. Ho intenzione di scrivere successivamente un altro post sulla cucina italiana che magari servirà ai miei amici polacchi.  

Gli interni del ristorante "Wesele" (vuol dire "nozze") di Cracovia

La prima cosa che mi chiedono le persone appena vengono a sapere che sono polacca è: "Ma che cosa si mangia in Polonia?"... E dopo segue l'elenco: i crauti? le patate? la birra? :) Sì, sicuramente c'è un po' di verità in tutto questo. Per rispondere al solito spiego come è composto un classico pranzo polacco.

Il pranzo polacco 

Premetto che in Polonia non esiste l'antipasto, cioè lo troverete nei ristoranti, ma non in una tradizionale casa polacca. Il pranzo è composto dal primo, cioè una zuppa e il secondo con contorno. 

Le zuppe sono tantissime: di pomodoro, di cetrioli, minestra di verdure varie, di cavolfiore, di crauti, di funghi, di piselli, di fagioli e chi più ne ha più ne metta... e poi c'è il barszcz (di rape rosse) e il żurek (una base di farina di segale con la salsiccia, prima o poi poterò la ricetta) che sono più tradizionali e per questo si preparano per i pranzi speciali. Una cosa importante: non chiedete mai ad un polacco se vuole un filo d'olio nella minestra! Orrore! :) La base di tutte le zuppe è il brodo vegetale o di carne. Al solito le zuppe polacche sono più liquide rispetto al minestrone italiano che mi sembra a volte più un misto di verdure cotte ;), perché ha pochissima acqua. Infatti mi trovo bene a cucinare le zuppe per i miei amici o parenti italiani, perché loro preferiscono il denso e io il liquido :)

Zuppa di funghi servita nel pane e il "barszcz"

Il secondo si compone di tre elementi: carne o pesce, patate (che potrebbero essere sostituite con il riso o qualche altro cereale come grano saraceno, orzo o farro) e verdure cotte o crude (in Polonia le patate non sono verdure :) Non può esistere un secondo senza verdure, per questo io non riesco a mangiare p.es. il pollo con le patate se non c'è vicino almeno un po' d'insalata. Nei ristoranti servono a volte i contorni a parte, ma spesso si mette tutto in un piatto. La carne in Polonia è abbastanza lavorata, cioè non mettiamo mai sulla brace una bistecca non marinata in precedenza. Del resto, ho saputo ultimamente che la marinata non solo non fa seccare la carne, ma contrasta anche gli agenti cancerogeni che si formano durante la cottura alla brace. Come sempre le vecchie usanze hanno le loro ragioni...

Come secondo potreste trovare, quindi, vari arrosti spesso ripieni p.es. con la frutta secca e serviti con delle salse, la carne in umido, le cotolette impanate (tipo milanese), e polpette ecc. Il pesce nelle parti di montagna è naturalmente dell'acqua dolce come le carpe, le trote, il pesce gatto ecc. e al mare (Mar Baltico) potete trovare il merluzzo, il salmone, l'aringa, il rombo, la platessa, la sogliola ecc. Una specialità è il pesce affumicato che è uno spettacolo... :) Immaginatevi il salmone freso appena affumicato...

Misto di carne

La filosofia culinaria polacca

La cucina polacca si basa sugli accostamenti particolari degli ingredienti e la loro lavorazione, è una cucina più elaborata come quella francese, anche perché vi si trovano delle ispirazioni francesi. Infatti, come avrete notato, per preparare un normale pranzo polacco ci vuole parecchio lavoro: marina e cuoci la carne, pulisci e taglia le verdure per la zuppa, sbuccia e cuoci le patate, pulisci e taglia le verdure per il contorno... insomma, non è proprio ciò che si dice un pranzo "al volo". :) E questo è solo l'inizio, perché per le feste o pranzi di domenica al solito si preparano due tipi di carne e almeno due tipi di contorni. Oltre ai classici metodi di cottura dei cibi, si usa molto l'affumicatura di carne e di pesce e la fermentazione come nel caso di crauti, cetriolini in salamoia e varie basi per zuppe (barszcz e żurek). 

La pasta e la pizza in Polonia

Ci sono pochissimi piatti tradizionali con la pasta, di cui il più comune è łazanki (pasta con crauti e funghi). Se intendete assaggiare uno di questi piatti dovete prima riuscire a rimuovere dalla testa la concezione della pasta all'italiana... se ci riuscite :) Secondo me per riuscirci ci vuole qualche anno di esperienza con la cucina polacca :) Oltre a questo la pasta si mette spesso nelle zuppe e generalmente viene cotta a parte (non nella zuppa) e aggiunta già nel piatto. E' meno male di quello che sembra. :) Vi sconsiglio, invece, la pasta nei ristoranti "italiani", perché potreste trovarla poco saporita, poco al dente (per non dire scotta) o con troppo sugo... Certo, ci saranno delle eccezioni, ma io sono sempre dell'idea che è meglio mangiare il cibo locale. Nelle case polacche più moderne la pasta al pomodoro potrebbe essere cucinata quando c'è poco tempo (infatti i miei la preparano a volte il sabato), ma non sarà mai come la pasta in Italia semplicemente perché tutta la concezione della cucina è diversa.

La pizza... mio nonno (che mangia solo quello che mangiava da piccolo) quando ha visto la pizza per la prima volta, ha tolto tutto quello che c'era sulla pizza, l'ha messo sul pane e l'ha mangiato con una salsiccia :) In alcuni ristoranti potreste trovare la pizza abbastanza buona, ma dipende molto dai gusti personali (alta / bassa, morbida / croccante ecc.). Comunque quando viene preparata a casa ci mettiamo sopra di tutto. Se non è piena zeppa di cose, non siamo soddisfatti :) Il padre di una mia amica metteva il formaggio anche nel cornicione :) Io adoro la pizza napoletana, ma ogni tanto mangerei un bel pezzo di pizza alta due dita :)))...

Se c'è qualcosa che mi volete chiedere, qualcosa che vi ha incuriosito, scrivete!

Monday 8 October 2012

Zucca gratin / Dynia gratin


Questa è una ricetta per chi come me cerca di mangiare in modo diciamo più "civile" per non dire è a die... perché secondo me questa brutta parola non andrebbe mai pronunciata in un blog di cucina... ;) La voglia... anzi l'intenzione... anzi il buon presupposto di mangiare meglio mi viene in mente soprattutto dopo il fine settimana, cioè quando ho già dato sfogo alla golosità... :)

Oto prosty przepis dla tych, którzy starają się jeść lepiej, powiedzmy w bardziej "cywilizowany" sposób, żeby nie powiedzieć, że są na die... To brzydkie słowo nie powinno nigdy padać na blogu kulinarnym... ;) Ja z reguły mam chęć czy raczej zamiar odżywiać się poprawnie(j) po weekendzie tzn. jak już dałam upust mojemu (prawdopodobnie wrodzonemu) łakomstwu ... :)


Gli ingredienti sono pochi e semplici, il condimento e le misure dipendono da Voi.

Składników jest niewiele i można przyprawić dynie według własnych upodobań.

INGREDIENTI:
zucca
pan grattato
1 bicchiere di vino bianco
sale q.b. 
olio evo q.b.

Ho sbucciato la zucca e l'ho tagliata a fette di ca. 2 cm di spessore. Ho passato le fette prima nel vino e poi nel pan grattato. Ho sistemato la zucca in una teglia foderata di carta da forno, ho salato e ho versato sopra un filo d'olio. Infine, ho infornato la zucca a 180°C per ca. 30 minuti. Voilà! Veloce e leggero! 

SKŁADNIKI:
dynia
bułka tarta
1 lampka białego wina
sól
oliwa

Dynię obrać i pokroić w plastry o grubości ok. 2cm. Obtoczyć dynię najpierw w winie, a potem w bułce. Ułożyć na wyłożonej papierem do pieczenia blaszce, posolić i pokropić oliwą. Piec przez ok. 30 minut w temperaturze 180°C. Gotowe! Szybkie i lekkie danie :)


Nonostante lo scarso condimento, la zucca viene molto gustosa, perché il pan grattato crea una bella crosticina e si sente anche il sapore del vino.

Pomimo niewielkiej ilości przypraw i oleju, dynia jest bardzo smaczna, chrupiąca na wierzchu i ma lekki posmak białego wina.  

A proposito, che ne pensate del nuovo titolo? A propos, co sądzicie o nowym tytule?

Thursday 4 October 2012

Il concentrato di rape per "barszcz" / Kwas buraczany


Visto che la mia disperata ricerca di rape rosse fresche non ha portato risultati, quest'anno ho seminato le rape nel mio orto in terrazza e finalmente è arrivato il momento del raccolto. Certo, dopo tanti sforzi ho raccolto solo un chilo di rape... ma almeno ho trovato una soluzione alla mancanza di rape dal fruttivendolo. Risolto un problema si è posto subito un altro: che cosa fare con le rape, visto che la prossima volta se ne riparlerà l'anno prossimo? L'insalata di rape, le rape ripassate in padella, una zuppa...? Si, ma una volta che abbiamo mangiato l'insalata, la zuppa ecc., non rimane neanche una traccia del mio "duro lavoro" da giardiniere... quindi la soluzione è: fare la base per il "barszcz" (zuppa di rape) così non dovrò più usare quella comprata nel negozio polacco, perché si sa che le cose comprate "non sono la stessa cosa"... 


Mi rendo conto che questa ricetta potrebbe interessare di meno i miei lettori italiani che già non conoscono il "barszcz" e tanto meno sentono l'esigenza di preparare in casa la base per una zuppa sconosciuta... ammesso che gli piacciano le zuppe... Comunque, forse con questo post potrò dare uno spunto a qualche polacco che vive in Italia e sente la mancanza dei piatti tipici e non s'immagina nemmeno quanto sia facile fare una base di rape (pl. kwas buraczany)... :) 

Ai miei amici italiani chiedo di superare la diffidenza verso i cibi fermentati (cetriolini in salamoia, cauti ecc.)... Fidatevi!


Allora, dopo aver raccolto le rape che vedete nella foto sotto :), le ho lavate e sbucciate. Le ho tagliate a fette non troppo sottili (non devono essere regolari) e le ho sistemate in una pentola di terracotta. Ho aggiunto qualche spicchio d'aglio tagliato a metà e ho versato sopra 3 l d'acqua tiepida precedentemente bollita e raffreddata. Ho messo sopra una fetta di pane integrale (fatto con la macchina del pane) e ho coperto la pentola con la garza.

La rape devono fermentare per 5-7 giorni (io ho lasciato per una settimana), il tempo dipende dalla temperatura che c'è in casa. Io metto la pentola con le rape vicino ai fornelli. E' normale che dopo qualche giorno sulla superficie appaia la schiuma o delle bolle. Vuol dire che il concentrato sta "lavorando". Importante che non ci sia la muffa! L'odore è forte, un po' acido, ma non cattivo. Dopo una settimana ho filtrato il concentrato e l'ho versato nelle bottiglie. Il concentrato può essere conservato fino a sei mesi se tenuto in un luogo fresco: in cantina o in frigo.


Una volta che abbiamo il concentrato, passiamo alla preparazione del barszcz meglio se con gli uszka :) (in polacco vuol dire orecchiette, ma sembrano tortellini e si preparano ripieni di funghi alla Vigilia di Natale). Potete trovare qui la ricetta per il barszcz.

Queste sono le rape del mio orto :)

Wednesday 3 October 2012

I peperoni del mio orto / Papryka z mojego ogródka

 Questo fine settimana abbiamo raccolto i peperoni del nostro orto in terrazza... ormai forse gli ultimi di quest'anno... anche se i peperoni sembrano non arrendersi ancora all'evidenza che l'estate è finita (come alcune persone che conosco che continuano ad andare al mare tutti i giorni anche col brutto tempo :))... almeno io spero che sia finita, perché sono stufa del caldo e non vedo l'ora che inizi il bell'autunno dorato pieno di colori, sapori e profumi...

W ten weekend zebraliśmy papryczki z naszego ogródka na tarasie... prawdopodobnie ostatnie w tym roku... chociaż wydaje mi się, ze nasza papryka wcale  nie chce przyjąć do wiadomości faktu, ze lato się kończy i nie ma sensu produkować nowych kwiatków, bo nic z tego nie będzie... takie już są uparte te papryki :) Zresztą podobnie jak niektórzy moi znajomi, którzy nie poddają się i chodzą nad morze codziennie (od miesięcy) nawet przy brzydkiej pogodzie... Ja za to ku ich zgrozie mam nadzieje, ze to upalne i wilgotne lato już się skończyło i w końcu przyjdzie piękna złota jesień pełna kolorów, smaków i zapachów...


Nella foto vedete i peperoni che in teoria dovevano essere rossi e gialli, ma sono sempre rimasti verdi... e poi i peperoncini Jalapeño (quelli più grandi) e qualche peperoncino messicano (quelli rossi più piccoli) entrambi piccantissimi. 

A to moje papryki, które teoretycznie miały być czerwone i żółte, ale nie zmieniły koloru i zostały zielone...  Potem mamy czerwone papryczki Jalapeño (te większe) i meksykańskie (te mniejsze) obydwie bardzo ostre.


Ora è arrivato il momento dell'orto invernale, infatti ho seminato le carote, il porro, l'insalata, i finocchi, la bieta e il cavolfiore. E' la prima volta, perché non ho ancora coltivato gli ortaggi invernali, ma dicono che crescono "da soli", perché piove di più e quindi non c'è bisogno di innaffiarli e non dovrebbero avere gli "animaletti". Speriamo.

Teraz przyszła pora na ogródek zimowy, wiec posiałam (oczywiście w donicach) marchew, pora, sałatę, koper włoski i kalafior. To mój debiut, bo jeszcze nie uprawiałam tzw. "zimowych warzyw" (tak się nazywają po włosku), ale podobno nie wymagają wiele pracy, bo zimą pada deszcz :), więc wszystko samo się podlewa i samo rośnie... tak przynajmniej twierdza, a jak będzie zobaczymy...

Tuesday 2 October 2012

Food photography: cosa non fare / czego nie robić

Polska wersja

Visti i riscontri al mio post sulla fotografia del cibo e considerando la mia esigenza di continuare la "formazione" :) Vi propongo oggi una nuova porzione di appunti sull'argomento. Questa volta si tratta di un pro memoria in pillola che può aiutarci ad evitare alcuni errori. Ho preso lo spunto da quest'articolo e questo sito

1) I piatti troppo colarti 
I piatti colorati distraggono dal soggetto della foto, cioè dal cibo. Per chi sta appena iniziando l'avventura con la fotografia, si consiglia di usare i piatti bianchi che permettono di focalizzare l'attenzione sul cibo. 

2) Le luci gialle 
Fanno sembrare il cibo poco appetitoso, perché alterano il suo colore. Le luci vengono gialle se facciamo le foto con la luce artificiale. Qui c'è una bella spiegazione for dummies del problema delle luci e del bilanciamento del bianco. Ecco l'esempio dello stesso piatto con luci gialle e dopo il bilanciamento.  

http://nancyvnjourney.blogspot.it

Questo è il mio problema maggiore, perché spesso faccio le foto la sera e per il momento mi manca l'attrezzatura professionale...anche se ho appena scoperto che la mia macchina fotografica compatta ha la funzione "bilanciamento del bianco"... missa che devo rileggere il libretto d'istruzioni :)

3) Mancanza di food styling 
Il food styling è molto importante in una foto e, secondo gli esperti, è una delle cose più complesse e più difficili... è un argomento da approfondire, anche perché nello styling rientra non solo la composizione del piatto stesso, ma anche lo sfondo, la scelta degli accessori ecc. Ecco l'esempio dello stesso piatto con e senza lo styling. 

http://www.runningwithtweezers.com
4) L'uso del flash 
Non usare il flash della macchina fotografica. Fa sembrare i colori sbiaditi. Ecco l'esempio. 

5) L'angolo di vista sbagliato 
Per trovare l'angolo di vista migliore si suggerisce di scattare più foto da angolazioni diverse. Spesso l'angolo consigliato è di 45°, ma non sempre è il migliore. Questo è un altro argomento da approfondire...:)

6) Troppo da vicino
Va bene riempire tutta la foto con il cibo, a patto che si riesca a distinguere il soggetto della foto. L'esempio dell'errore qui :) 

Il prossimo post si Food photograpy sarà su food styling. Ho trovato un sacco di informazioni sull'argomento e mi sembra anche quello più divertente...
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