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Monday, 15 December 2014

SALUTENERGY: La crostata di mele vegana

Vi invito a leggere il primo post sul mio blog Salutenergy - la ricetta per la crostata di mele senza latte, uova, burro e zucchero bianco. Provatela!

http://salutenergy.blogspot.it/2014/12/ricette-vegan-crostata-di-mele.html

Friday, 30 May 2014

La torta ricotta e pere / Sernik na zimno z ricottą i gruszkami


Polska wersja - już wkrótce :)

La torta ricotta e pere è la torta preferita di tutta la famiglia e anche la mia. Negli ultimi anni ho provato tante ricette... alcune con la pasta frolla invece delle cialde alla nocciola, altre con più ricotta, altre ancora con più panna... alla fine ho capito che la ricotta e pere perfetta deve essere con le cialde alla nocciola, quindi no alla pasta frolla, brisé, pan di Spagna ecc., la crema con la ricotta deve essere soffice, non troppo compatta, il sapore di ricotta non deve prevalere sul resto, le pere devono essere saporite, semi candite, ma non troppo morbide...

Dopo diversi errori ho trovato e un po' modificato la ricetta che soddisfa tutte queste preferenze, quindi se anche a Voi piace la ricotta e pere così, provate questa ricetta e poi fatemi sapere :)

Questa torta è abbastanza leggera... per essere un dolce..., perché non si usano le uova intere (solo i bianchi), non c'è alcun tipo di grasso e neanche la farina. Vi consiglio di prepararla un giorno prima, perché deve riposare prima in freezer e poi in frigo.

Saluto la mia amica Vale, con cui ho preparato la mia prima ricotta e pere... era quasi perfetta, mancava solo il famoso SPRUZZO DI LIMONE... :)

INGREDIENTI:

Per la massa giapponese (cioè le cialde):
  • 100 g di farina di nocciole
  • 100 g di zucchero a velo
  • 100 g di albumi (ca. 2 uova medie)
 Per le pere semi candite:
  • 200 g di pere sode e dolci (2 pere medie)
  • 250 g di zucchero semolato
  • 250 g d'acqua
Per la crema di ricotta:
  • 300 g di ricotta di pecora
  • 40 g di albumi (1 uovo)
  • 300 g di panna fresca
  • 6 g di colla di pesce
  • 40 g di zucchero a velo
  • spruzzo di limone
Per la decorazione:
  • zucchero a velo
  • 1 fetta centrale di pera con la buccia e il picciolo

PREPARAZIONE:

Iniziamo dalle cialde che hanno bisogno di una cottura lenta e abbastanza lunga. In un recipiente unire la farina di nocciole e lo zucchero a velo e in un altro montare a neve ben ferma i bianchi d'uovo con un pizzico di sale. Aggiungere i bianchi montati alla farina e zucchero e amalgamare la cosiddetta massa giapponese con una spatola girando dal basso verso l'alto. Rivestire una teglia con la carta da forno, sulla quale avrete disegnato due cerchi di 20 cm di diametro (io ho usato due teglie quadrate, quelle del forno). Dividete la massa in due parti uguali e con l'aiuto della sac à poche (o con un cucchiaio) disponetela sulla carta da forno in modo da creare due dischi uguali. Potete livellare i dischi con una spatola di acciaio o con un coltello lungo. Infornate a forno già caldo a 140°C per 40 minuti.

Mentre le cialde stanno al forno preparate le pere. Bisogna sbucciarle e tagliarle a cubetti. Preparare lo sciroppo con 250 g di zucchero e altrettanta acqua e semicandire le pere tagliate a cubetti. Non devono diventare troppo morbide, quindi occhio a non cuocerle troppo. Dovrebbero bastare 5 minuti (lo faccio "a occhio"). Togliere le pere dallo sciroppo con una schiumaiola e  lasciarle gocciolare in un colino. Conservare lo sciroppo (servirà per la meringa all'italiana e per la decorazione)!

Frullare la ricotta con lo spruzzo di limone (non dimenticare il limone!!!), mettere in ammollo la colla di pesce, poi strizzarla e scioglierla in un pentolino a fuoco basso. Montare la panna con lo zucchero a velo e aggiungere la colla di pesce sciolta. Montare i bianchi con un pizzico di sale, aggiungere 80 ml di sciroppo rimasto dopo aver candito le pere e continuare a montare. Si può anche preparare lo sciroppo ad hoc, ma secondo me usando quello delle pere si insaporisce il tutto. Ecco perché è importante che le pere siano buone (altrimenti si sentirà solo la ricotta e la panna). Unire la ricotta con la panna, poi aggiungere i bianchi montati. Girare sempre dal basso verso l'alto per non smontare la panna e i bianchi! Aggiungere le pere.

Adesso possiamo "montare" la torta usando o una tortiera rotonda con cerniera o l'anello regolabile per torte (senza fondo). Mettere sul fondo un disco alle nocciole, versare la crema di ricotta e pere e coprire con l'altro disco. Coprire con la pellicola e mettere in freezer per almeno 4 ore, dopodiché spostare la torta in frigo. Ovviamente, se avete tenuto la torta in freezer per tutta la notte, dovete farla scongelare prima di servirla, quindi ci vorrà qualche oretta.


Prima di servire cospargete la torta con lo zucchero a velo. Per la decorazione ho visto diversi sistemi: fili di caramello, una piccola pera candita intera, fette di pere fresche, ma devo dire che nessuna di queste idee mi ha mai convinta al 100 % e questa volta mi è venuto in mente di preparare una fetta di pera candita. Ho scelto una pera media, da una bella forma "a pera" :))) e ne ho ricavato una fetta regolare. Ho tolto i semi, ma ho lasciato il picciolo e la buccia. Per candirla ho versato un po' di sciroppo (sempre quello delle pere, ricicliamo tutto :) ) in una padella e ci ho fatto cuocere la pera da entrambi i lati. Alla fine ho cosparso la fetta con un po' di zucchero e l'ho fatto sciogliere con il bruciatore a gas. Credo che in assenza del bruciatore, si potrebbe passare la pera al forno con la funzione grill.


Questi sono tutti i miei "segreti" della ricotta e pere :)

Buon appetito! 

Thursday, 30 January 2014

Orange curd

Orange curd - è la mia fissazione negli ultimi mesi... Ho già fatto la torta di Halloween con l'orange curd, la torta al cioccolato per il compleanno della nonna... con l'orange curd, la crostata per la cena con gli amici... sempre con l'orange curd e infine le girelle per la colazione con l'immancabile ORANGE CURD.... Che cosa potrei fare ancora?!


Però, se mi sono fissata così tanto un motivo ci sarà! Il motivo è che questa crema è semplicemente deliziosa, fantastica, gustosa, dolce e aspra allo stesso tempo, facile da preparare, ideale per tanti dolci... che dire... Provatela!!! Io la adoro!

La ricetta è ispirata a varie ricette trovate sul web.

 

INGREDIENTI per ca. 800 ml di crema (basta per due crostate o una torta di tre dischi)
  • 4 arance bio
  • 4 uova 
  • 200 g di zucchero
  • 1 cucchiaio di fecola di patate o maizena
  • 50 g di burro  
UTENSILI:
  • pentolino per bagnomaria
  • frusta
  • spremiagrumi
  • grattugia

PREPARAZIONE:

Lavare bene e asciugare le arance; grattugiare la scorza di tutte e quattro le arance e spremerne il succo. Sbattere le uova con lo zucchero e un cucchiaio di maizena. Versare il succo in un pentolino per bagnomaria, aggiungere la scorza grattugiata e le uova. Sbattere il composto con la frusta e cuocere a bagnomaria girando ogni tanto finché la crema non diventerà densa. Alla fine aggiungere il burro e continuare la cottura finché il burro non si sarà fuso e incorporato alla crema. Voilà! La crema è pronta. Per farla raffreddare coprite la pentola con il coperchio!


Potete conservare la crema per qualche giorno in frigo... ma non ce ne sarà bisogno, ve lo assicuro :)

Tra poco Vi farò vedere come ho usato questa meravigliosa orange curd... Stay tuned!


Monday, 18 March 2013

Gentlemen Prefer Blondes... ;)


Devo fare mea culpa... di nuovo :) Sono mancata per un bel po', la costanza non è proprio il mio forte... e in questo periodo sono un po' indecisa su "che cosa fare da grande"... o forse da vecchia visto che grande lo sono già... Ma dopo aver riflettuto e considerato varie possibilità, l'unica conclusione sensata è che se ci si preoccupa troppo del futuro, non ci si gode il presente... e anche nel presente ci sono tante cose belle...

Per confermare questa tesi e per staccare un po' ho passato un bel weekend a Parigi. Ho fatto più di 25 km a piedi in due giorni... (controllato con google maps :)) aggiungerei con gli stivali, quindi sono tornata a Roma abbastanza provata, ma contenta. Inutile dire che ho mangiato le crepes, i macarons, la fonduta, le baguette e brioches, il paté, le quiche e le tarte... considerando che ci ho passato solo un weekend ho dato il meglio di me :)) e ho trovato una rivista culinaria che mi piace da morire! Si chiama "Marmiton" che dovrebbe significare "aiuto cuoco" e il numero di marzo parlava di "chocolat"...



Devo confessare: non sono una grande amante dei dolci al cioccolato... non mi piacciono dolci troppo pastosi, cioccolatosi e troppo dolci, ma quelli al cioccolato bianco sì. In breve, io preferisco i blondies... e Voi? Una volta ho visto alla TV Gordon Ramsay che preparava questo dolce, non so se la sua ricetta era diversa, ma mi ricordo che lui metteva il cioccolato tritato. Infatti, ho sciolto nel burro solo 100 g di cioccolato e ho tritato i restanti 100 g (secondo la ricetta bisogna usare 180 g di cioccolato, ma io ho messo 200g). In questo modo quando mangiate i blondies ancora caldi trovate i pezzettini di cioccolato fuso...


Ho ancora parecchie ispirazioni della mia rivista francese (très chic ;)) e poi devo rifare tanti piatti che ho assaggiato a Paris... quindi mi sa che abbandonerò per un po' la cucina polacca... anche se nella cucina polacca ci sono tantissime ispirazioni francesi... À bientôt!

 

Friday, 18 January 2013

Kutia...

Polska wersja

Ci sono dei piatti che richiedono la collaborazione e il coinvolgimento di tutti i membri della famiglia. Non perché siano particolarmente difficili da preparare, ma perché la loro preparazione ha un carattere simbolico, segnala che il Natale è alle porte e dà un senso di famiglia e di unità. Uno di questi piatti è la "kutia", cioè il dolce di grano cotto, il papavero, il miele e tanta frutta secca. La preparazione non è complessa, ma è più bello e più divertente se preparata in tanti. Perché ci vuole uno che taglia a dadini la frutta secca, un altro che trita le noci, un altro ancora - preferibilmente uno forte :) - che pesta il papavero e poi ci vuole chi dice se le noci vanno tritate più finemente e se il papavero è già abbastanza morbido e ovviamente ci vuole uno (almeno uno) che assaggi...


INGREDIENTI
  • 200 g di grano (crudo)
  • 200 g di semi di papavero
  • 200 ml di miele
  • 50 g di uvetta
  • 100 g di mandorle dolci senza pelle
  • 100 g di noci
  • 4-5 albicocche secche
  • 6 datteri
  • 5 fichi secchi
  • scorza grattugiata di un limone
  • 40 g scorza di arancia candita
  • latte q.b. 
La preparazione natalizia della "kutia" con la partecipazione di quasi tutta la famiglia. :)

I miei nonni hanno pulito il grano, l'hanno sciacquato e messo in ammollo per qualche ora. Dopo l'hanno sgocciolato, ricoperto d'acqua pulita e cotto per ca. 3 ore finché non è diventato morbido (ma non scotto). Hanno sgocciolato il grano cotto, l'hanno fatto raffreddare e l'hanno portato a noi. 

Ho cotto il papavero ricoperto di latte per ca. 15 minuti, mentre mia sorella tagliava a pezzettini le albicocche, i datteri e i fichi secchi. Mentre il papavero cuoceva, ho tritato non troppo finemente le noci e le mandorle. Ho usato il tritatutto, ma si può fare anche con il coltello. Ho scolato il papavero, l'ho inserito in makutra (una specie di grande mortaio di terracotta con le pareti interne ruvide) e l'ho fatto pestare a chi non stava facendo niente... . Non poteva capitargli un compito più tradizionale e anche più duro... perché il papavero va pestato con un grande pestello di legno abbastanza a lungo e con forza per farne uscire il succo bianco e per farlo ammorbidire. Ho sbollentato l'uvetta e ho grattugiato la scorza di un limone. Dopo aver ottenuto il parere favorevole di mio padre sulla consistenza di papavero e un "ok" di mia mamma sulla grandezza dei granelli di noci e mandorle, abbiamo unito tutti gli ingredienti e mia sorella ha condito il tutto con del miele.

Per precisare, l'abbiamo assaggiata tutti :)

Makutra

CURIOSITA'

La "kutia" ha anche un significato simbolico e deve essere un buon auspicio per tutto l'anno. Infatti il miele simboleggia la salute, il grano la vita e la prosperità e il papavero la pace, la calma e anche il sonno profondo. Secondo alcune fonti la "kutia" simboleggia l'unità tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Infatti tutti i piatti serviti durante la cena di vigilia avevano una carattere simbolico che faceva riferimento a delle credenze popolari (non proprio religiose). Non mancavano anche dei riferimenti ai defunti della famiglia; infatti una volta si usava aggiungere dei coperti per le persone defunte della famiglia per poter "cenare insieme" ancora una volta. 

Wednesday, 5 December 2012

Cake pops


Avevo intenzione di fare il rotolo al cioccolato, ma sono venuti i cake pops... :) E' andata così: nel momento clou della preparazione del biscuit mi distraggo e invece di montare le uova, ci aggiungo la farina, il cacao e tutto il resto... E adesso che faccio? Non posso mica buttare 5 uova e in più la farina, il cacao ecc. Allora ci aggiunto 2 cucchiaini di lievito per dolci, mescolo, inforno e sarà quel che sarà... :) E' venuto fuori una specie di pan di Spagna, ma troppo poco soffice, una specie di ciambellone, ma troppo basso e senza buco... insomma, il sapore è buono, ma la consistenza e l'aspetto... beh, si può mangiare giusto nel latte a colazione... oppure! Potrei fare i cake pops! Ho sempre voluto provarci, avevo anche comprato gli stecchini, ma l'idea di fare il pan di Spagna per poi sbriciolarlo mi scoraggiava... Ho colto l'occasione al volo :)

I miei cake pops sembrano un po' bagnati, perché li ho conservati in frigo.


Penso che per fare i cake pops si potrebbero usare anche gli avanzi di pandoro, panettone, ciambellone o qualsiasi altro dolce secco. Insomma, è un ottimo modo per riciclare gli avanzi o... i flop... :)

INGREDIENTI: 
  • 400 g pan di Spagna al cioccolato (metà degli ingredienti di questa ricetta)
  • ca. 100 g di Philadelphia
  • ca. 100 g di marmellata di fragole
  • 200 g di cioccolato fondente (sarebbe più comodo se fosse di più)
  • cuoricini di cioccolato per decorare
INOLTRE SERVIRANNO:
  • stecchini per i lecca lecca 
  • base di polistirolo per infilzare i cake pops (o un contenitore pieno di zucchero)

Mi rendo conto di non aver dato le quantità precise degli ingredienti, ma ho fatto tutto un po' a occhio e poi tutto dipende dalla quantità di pan di Spagna o di altro dolce che avete e dalla sua consistenza. Io ho fatto così:


Ho sbriciolato il "pan di Spagna" con il robot da cucina. In una ciotola ho mescolato l'impasto sbriciolato con la Philadelphia e la marmellata: per tre manciate dell'impasto sbriciolato ho usato una confezione da 25 g di Philadelphia e due cucchiaini di marmellata. Ho impastato bene i tre ingredienti e ho creato delle palline di ca. 3 cm di diametro. Ho disposto le palline in una placca con la carta da forno e le ho messe in freezer per ca. 30 minuti. Intanto ho sciolto a bagnomaria una tavoletta di cioccolato fondente. Ho tolto i cakes dal freezer, ho sporcato la punta (ca. 2 cm) di ogni stecchino di cioccolato e l'ho inserito nei cake. In questo modo il cioccolato ha fatto da collante. Una volta fissato bene lo stecchino, ho immerso ogni cake nel cioccolato. Ho fatto gocciolare l'eccesso del cioccolato e poi ho infilzato il cake pop in una ciotola piena di zucchero (si può anche preparare una base di polistirolo). Ho decorato i cake pops prima che il cioccolato si solidificasse.



OSSERVAZIONI:
  1. Per formare le palline si può usare solo la marmellata, ma secondo me viene troppo dolce. La Philadelphia rende i cake meno dolci e compatta anche l'impasto. 
  2. Per immergere comodamente i cake pops nel cioccolato, ce ne vorrebbe di più di 200 g, altrimenti vi troverete a dover quasi spalmare il cioccolato sugli ultimi cake pops. Sarebbe perfetto poter immergere l'intera pallina, ma per questo dovreste usare un pentolino stretto (ma non troppo alto) e tanto cioccolato (secondo me almeno 400 g).
  3. Per reggere i cake pops bisogna preparare una base di più starti di polistirolo, ma il polistirolo deve essere quello in fogli (lastre) e non quello delle decorazioni (tipo palle di Natale o ghirlande) o delle confezioni di mozzarella che è troppo duro (sperimentato!). Altrimenti potete usare un contenitore pieno di zucchero che dovrebbe essere abbastanza grande, perché i cake pops non si tocchino. 
  4. Secondo me il cioccolato bianco è troppo dolce per questa ricetta. Se volete proprio usare quello bianco, bisognerebbe usare un altro tipo di impasto di base o sostituire completamente la marmellata con il mascarpone, la Philadelphia o qualche altra "crema".  

Uffa, è più facile da fare che da spiegare... :)

Monday, 22 October 2012

Marzapane / Marcepan

Polska wersja

Ho sempre associato il marzapane al Natale e alle "Marzipankartoffeln" che mangiavo ogni volta che andavamo in Germania per vedere i mercatini dell'Avvento. Certo, da allora è passato qualche annetto... quindi è arrivato il momento di usare il marzapane anche per altri scopi, diciamo più estetici... 


Ma per il momento soffermiamoci sulla ricetta base di marzapane. In tante ricette che ho trovato c'è l'albume, ma volevo evitarlo per far durare il marzapane più a lungo e anche per una certa diffidenza verso le uova crude... soprattutto quelle comprate al supermercato. In questa ricetta l'albume è sostituito con l'acqua.  

INGREDIENTI:
  • 125 g farina di mandorle
  • 125 g zucchero a velo
  • acqua (ca. 2 cucchiai)
  • essenza di mandorle

Mescolate la farina di mandorle con lo zucchero e velo e aggiungete qualche goccia di essenza di mandorle. In alternativa si può usare anche l'acqua di fiori d'arancio o un'altra essenza. Aggiungete un cucchiaio d'acqua e mescolate con un cucchiaio di legno. A questo punto il marzapane dovrebbe cominciare a formare i grumi. Aggiungete altra acqua e cominciate ad impastare. Il marzapane è pronto quando è liscio, omogeneo e non si attacca alle mani. Avvolgetelo nella pellicola, perché non si secchi.  


Visto che non c'è l'albume, il marzapane può essere conservato anche per più tempo. Io ho anche usato l'acqua bollita e raffreddata, perché così dovrebbe durare di più. Per quanto riguarda la farina di mandorle, ho usato quella comprata, perché mi sembra più fine, ma si può anche farla a casa.

Possiamo colorare il marzapane con dei coloranti alimentari e usarlo per decorare le torte o altri dolci... a breve Vi farò vedere a che cosa mi è servito il marzapane :)

Saturday, 13 October 2012

"Racuszki" cioè le frittelle con le mele


Polska wersja

I "racuchy" o "racuszki" sono una merenda tipica polacca... a parte le crêpes con la marmellata, si intende... :) Quando ero piccola mia nonna faceva i "racuszki" per accompagnare il tè o caffè pomeridiano quando in casa non c'era niente di dolce... 

L'unico ingrediente che potrebbe essere difficile da trovare è il latte fermentato, ma si può usare anche il kefir o il latte normale. Il latte fermentato è una cosa tipica polacca che si ottiene lasciando il latte fresco (crudo!) a temperatura ambiente per 2-3 giorni. Il latte fermentato ha il sapore di yogurt e quindi dà a queste frittelle un sapore leggermente aspro. Potete trovarlo nei negozi con il cibo biologico (p.es NaturaSì) e in alcuni discount (Tuodì).


INGREDIENTI:
  • 200 g di farina 00
  • 200 ml di latte fermentato o kefir
  • 2 uova
  • 2 mele
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di zucchero a velo
  • 1 pizzico di sale
  • olio per friggere
  • zucchero a velo per decorare

Ho sbucciato e tagliato a pezzettini le mele. Ho diviso i bianchi e i tuorli, ho montato i bianchi a neve con un pizzico di sale e ho frullato i tuorli con lo zucchero a velo. Ho mischiato il lievito per i dolci con la farina e l'ho unita ai tuorli. A questo punto l'impasto è abbastanza denso. Ho aggiunto i pezzettini di mele e i bianchi montati. Ho amalgamato delicatamente l'impasto usando un cucchiaio. 

In una padella ho riscaldato ca. due dita d'olio per friggere e ho fritto i "racuszki". La quantità d'impasto per una singola frittella dipende da quanto le vogliamo grandi. Nel mio caso ogni "racuszek" corrisponde ad un cucchiaio grande (da portata) d'impasto. 


Ho servito i "racuszki" ancora caldi spolverati bene con lo zucchero a velo, ma si possono mangiare anche con la panna montata, con la panna acida o con il gelato alla vaniglia...    

Friday, 7 May 2010

La Bella Elena... e non è una torta

Vi ricordate le pere sciroppate? Ecco, questo dolce è un tipico dolce polacco diciamo elegante, per le grandi occasioni e si chiama piekna Helena, cioè bella Elena. In poche parole si tratta di una pera cotta con la cannella o la vaniglia (dipende dai gusti) servita con la salsa di vaniglia, spesso decorata con il cioccolato o la frutta rossa.


Per la preparazione delle pere Vi rimando alla ricetta per le pere sciroppate che si possono anche preparare al momento. Ovviamente, se le avete già nei barattoli, la preparazione del dessert è velocissima. Vi posto la ricetta per la salsa di vaniglia:

Ingredienti:
500 ml latte o panna fresca
2 tuorli
3 cucchiai di fecola di patate
3 cucchiai di zucchero
1 bacca di vaniglia
marmellata di mirtilli rossi q.b.
glassa di cioccolato o cioccolato fuso (facoltativo)

Amalgamate la fecola di patate con un bicchiere di latte / panna e frullate i tuorli con lo zucchero. Fate bollire il resto del latte (o la panna) con una stecca di vaniglia tagliata a metà; togliete la vaniglia, abbassate la fiamma e aggiungete gradualmente la fecola con il latte girando energicamente. Fate raffreddare un po' e versate la salsa nei tuorli sbattuti girando sempre per evitare che si formino i grumi. Se nonostante questo si sono formati, frullate tutta la salsa, poi fatela raffreddare. Si dovrebbe servire tiepida.


Nel frattempo farcite le pere con la marmellate di mirtilli rossi e sistematele sui piattini. Sopra ogni pera versate la salsa; decorate con la glassa al cioccolato, la frutta rossa e qualche foglia di menta...

La salsa si può usare anche sulle crepes o altri dolci, p.es. torta di mele.

Tuesday, 2 March 2010

Crème brulée al pistacchio




La crème brulée è senz'altro uno dei miei dessert preferiti... un po' per il suo sapore e un po' per la consistenza.... la crosticina croccante di zucchero caramellato e una crema morbidissima... Non è forse una ricetta tanto dietetica, ma ne vale la pena... :)

Ingredienti per 6 persone:
500 ml panna fresca
100 g zucchero semolato
5 tuorli
1 bacca di vaniglia
1 arancia non trattata (oppure 1 limone)
35 g di pistacchi

Per decorare:
zucchero semolato
pistacchi

In un pentolino scaldate la panna con la metà dello zucchero, la bacca di vaniglia tagliata longitudinalmente, la scorzetta dell'arancia e i pistacchi tritati. Girate finché lo zucchero non si sarà sciolto e portate all'ebollizione.

Togliete dal fuoco e lasciate riposare per 10 minuti. Lavorate i tuorli con il resto dello zucchero usando la frusta a mano. Setacciate la panna e versatela nei tuorli, mischiate la crema e versatela in 6 piccole pirofile. Sistemate le pirofile in una teglia con l'acqua. L'acqua deve arrivare più o meno a metà degli stampi.

Preriscaldate il forno a 140° e cuocete la crème brulée per 55 minuti.

Fate raffreddare e mettete nel frigo per 4 ore (in realtà già dopo un paio d'ore la crema è abbastanza compatta). Prima di servire cospargete di zucchero semolato e mettete al forno con la funzione grill per 10 minuti per caramellarlo. Dovete sistemare le formine più in alto possibile. Potete anche usare il cannello a gas (io ho fatto così) che è molto più comodo. Alla fine decorate con i pistacchi tritati...
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